https://doncurzionitoglia.wordpress.com/2016/01/11/putin-modus-operandi/
Nel disordine mondiale odierno Putin incarna (per quanto l’umana fragilità possa permettere) la forza sana che:
- 1°) resiste alla globalizzazione;
- 2°) ha scongiurato la restaurazione del comunismo in Russia;
- 3°) ha anticipato di un ventennio l’attuale lotta contro l’Isis, avendo stroncato nel 1996 la Cecenia islamica, che avrebbe minacciato la sicurezza non solo russa ma mondiale;
- 4°) combatte la democrazia libertaria occidentale, che dimentica le sue tradizioni culturali e religiose;
- 5°) prevede che essa porterà al crollo dell’Occidente atlantico, poiché ha tagliato (come aveva fatto il bolscevismo nel 1917) le sue radici culturali e religiose e un albero senza radici secca;
- 6°) ha capito, sin dagli anni Settanta, la reale situazione di degrado dell’Urss opposta ad una facciata puramente esteriore di potenza inesistente de facto;
- 7°) capisce molto bene, perciò, oggi che la situazione di grandezza degli Usa/UE è del tutto apparente: la deficienza culturale, morale, spirituale e conseguentemente economico/finanziaria dell’occidente è il cancro che lo ha roso interiormente lasciandone intatta solo l’apparenza: il sistema occidentale è marcio(come quello sovietico nel Settanta) e non reggerà a lungo;
- 8°) ha lottato contro l’alta finanza apolide mondialista, che voleva impossessarsi della Russia, e dà, così, un esempio all’occidente perché capisca qual è il vero nemico delle nazioni e delle patrie;
- 9°) non era desiderato dall’America al potere della Russia poiché avrebbe fatto gli interessi della sua Patria e non del Nuovo Ordine Mondiale, ma al suo fianco sono intervenuti Sacharov, Zinoviev e Solgenitsin (la forza dei veri “intellettuali” che mancano all’occidente che si dibatte tra Charlie e Bataclan) che hanno convinto l’opinione pubblica alla rivolta contro la globalizzazione della Russia;
- 10°) ha tre grandi nemici spietati e potentissimi poiché diabolici: le sette segrete, l’alta finanza apolide e il mondialismo;
- 11°) in breve, per riassumere, Putin insiste sul fatto che un Paese per restare in piedi deve riscoprire la propria origine religiosa, la quale dà ai cittadini le basi morali per vivere rettamente. Infatti non si possono ignorare le proprie tradizioni culturali e storiche, che per la Russia non sono né atlantiche né islamiche, senza conseguenze catastrofiche. La forza di una Nazione è intellettuale, morale e spirituale. Essa deve fondarsi su famiglie unite, numerose, moralmente ordinate e religiose. Queste son le lezioni e gli aiuti che Putin offre al povero mondo contemporaneo ammalato terminale di agnosticismo e amoralismo.
È significativa la frase pronunciata da Putin il 4 dicembre 2015 all’Assemblea Federale Russa:
“La nostra forza è nell’unità, nella combattività. Nell’attaccamento alla famiglia, nello sviluppo demografico, nel progresso della nostra vita interiore”.
d. Curzio Nitoglia
11/1/2016
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